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Pontecorvo, Gilberto.

(detto Gillo). Regista cinematografico italiano. Fratello di Bruno e Guido, fu per diversi anni corrispondente da Parigi per alcuni giornali italiani. Esordì nel mondo del cinema dapprima come documentarista (Porta Portese, Pane e zolfo) e in seguito come assistente di J. Ivens e Y. Allegret. Nel 1956 firmò la regia di Giovanna, episodio del film La rosa dei venti. Rientrato in Italia, realizzò il suo primo lungometraggio La grande strada azzurra (1957), premiato al festival di Karlovy Vary. I lavori successivi denotano un'attenzione rivolta prevalentemente ai temi di forte impatto sociale, come testimoniano Kapò (1960), ambientato nel campo di concentramento nazista di Auschwitz; La battaglia di Algeri (1966), pellicola sull'insurrezione algerina contro i Francesi, che gli valse il Leone d'Oro alla mostra di Venezia e il Nastro d'Argento per la miglior regia; Queimada (1969), nel quale P. cercò di unire la spettacolarità di un film kolossal alla lezione storica anticolonialista. Dopo 11 anni di inattività, tornò alla regia con Ogro (1979), incentrato sul terrorismo nella Spagna franchista. Dal 1992 al 1996 fu direttore della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia e nel 1997 presentò al Lido il suo cortometraggio dal titolo Nostalgia di protezione (Pisa 1919 - Roma 2006).